
Anemia megaloblastica: cos’è, cause e come affrontarla

Quando pensiamo all’anemia, la associamo subito alla carenza di ferro. In realtà, non tutte le forme di anemia dipendono da questo minerale. Un esempio è l’anemia megaloblastica, una condizione che deriva principalmente da una carenza di vitamina B12 o di folati.
Perché si manifesta
La vitamina B12 e i folati sono nutrienti fondamentali per la sintesi del DNA. Quando il loro apporto è insufficiente, l’organismo non riesce a produrre globuli rossi in modo corretto, con conseguente comparsa di anemia.
Le cause più frequenti sono:
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carenza di vitamina B12, presente quasi esclusivamente negli alimenti di origine animale;
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carenza di folati, contenuti anche nei vegetali ma spesso ridotti a causa di cottura e conservazione;
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difficoltà di assorbimento di queste vitamine a livello intestinale.
Alimenti e integrazione
La vitamina B12 si trova soltanto in carne, pesce, uova e latticini. Chi esclude completamente questi alimenti (ad esempio in una dieta vegana) dovrebbe valutare, con il supporto del medico, l’assunzione di un integratore specifico.
I folati, invece, sono presenti in verdure a foglia verde, legumi, frutta e cereali. Tuttavia, sono nutrienti sensibili: calore, luce e processi di cottura possono ridurne la disponibilità. Per questo motivo, l’integrazione può essere utile. È importante ricordare che la forma più efficace è il 5-metiltetraidrofolato, l’unica già attiva e immediatamente utilizzabile dall’organismo.
Come affrontarla
La prevenzione e il trattamento dell’anemia megaloblastica passano quindi da:
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un’alimentazione equilibrata, ricca di fonti di vitamina B12 e folati;
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un’integrazione mirata, scelta con l’aiuto del medico, per garantire un apporto adeguato e biodisponibile.