
Ferro e sport: perché gli atleti ne hanno bisogno di più

Il ferro è un minerale fondamentale per tutti, ma lo è ancora di più per chi pratica attività fisica. Negli sportivi, infatti, il fabbisogno può essere maggiore rispetto alla popolazione generale, e una carenza – anche senza anemia conclamata – può compromettere la performance.
Perché il ferro è importante per gli sportivi
Il ferro è indispensabile per molte funzioni vitali:
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trasporta l’ossigeno attraverso l’emoglobina;
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partecipa all’attività di numerosi enzimi;
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è coinvolto nella produzione di ATP, la “moneta energetica” delle cellule.
Chi pratica sport a intensità elevata o in condizioni particolari, come ad esempio l’allenamento in quota, può avere bisogno di livelli di ferro più alti. In generale, mentre per la popolazione sono sufficienti circa 30 microgrammi/litro di ferritina, per gli sportivi in altitudine il valore ottimale sale a 50 microgrammi/litro.
Carenza di ferro senza anemia
Non sempre la carenza di ferro negli sportivi si traduce in anemia. Può accadere che i valori di emoglobina restino normali, ma che:
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la ferritina scenda sotto i 30 microgrammi/litro (o sotto i 100 in caso di infiammazione);
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la saturazione della transferrina scenda al di sotto del 20%.
In queste condizioni le prestazioni sportive possono ridursi, anche senza sintomi evidenti di anemia.
Come intervenire
Quando i livelli di ferro risultano bassi, può essere utile ricorrere agli integratori. Tuttavia, è sempre bene farlo sotto la guida di un professionista: un eccesso cronico di ferro non solo non migliora le performance, ma può avere effetti negativi sulla salute.
Un monitoraggio regolare, insieme a un’alimentazione equilibrata e personalizzata, rappresenta la strategia migliore per mantenere ottimali le scorte di ferro e supportare al meglio l’attività sportiva.